Quando la scuola finisce ma l’ansia continua: come prepararsi ad affrontare gli esami di fine anno

La fine dell’anno scolastico porta con sé un mix di sensazioni: stanchezza, sollievo, attesa per l’estate, ma anche tensione, insicurezza e paura di non farcela. Per molti ragazzi, questo momento rappresenta una vera e propria sfida emotiva, soprattutto quando si avvicinano gli esami o i giudizi finali.
In questa fase, i pensieri si affollano e la pressione può diventare difficile da sostenere. Ragazzi e ragazze si trovano spesso a dover fare i conti con:
- sovraccarico mentale: interrogazioni, verifiche, studio intenso e poca energia residua mettono alla prova anche i più organizzati
- paura del fallimento: il timore di non essere all’altezza delle aspettative proprie o altrui è molto diffuso e può portare a vivere questo periodo con forte stress
- confronto con gli altri: il paragone con i compagni percepiti come “più bravi” può minare l’autostima e aumentare l’insicurezza
- ansia da prestazione: il bisogno di “andare bene” può trasformarsi in una tensione costante, spesso accompagnata da pensieri negativi e catastrofici.
Quando l’ansia diventa un segnale da ascoltare?
Sebbene avvertire un po’ di ansia possa essere tipico di questi periodi emotivamente carichi per gli studenti, ci sono segnali ai quali è bene prestare attenzione, poiché ci indicano che forse serve fermarsi e prendersi cura di sé:
- difficoltà a dormire o cambiamenti nell’appetito
- nervosismo, irritabilità, crisi di pianto dirompente
- sentirsi paralizzati davanti ai libri
- difficoltà ad organizzare lo studio e tendenza ad evitare l’impegno
- sintomi fisici come mal di testa, mal di pancia, nausea, difficoltà di respirazione, tachicardia
Strategie concrete per affrontare l’ansia da esami
1) Fermarsi e osservare i propri pensieri
Chiediti: Sto immaginando il peggio o sto valutando la realtà? Spesso l’ansia nasce da pensieri che amplificano il rischio. Pertanto, imparare a distinguere tra fatti oggettivi e paure irrazionali può fare la differenza. Riconosci i pensieri catastrofici (“non ricorderò nulla”) e prova a sostituirli con pensieri più realistici (“ho studiato, posso fare del mio meglio”)
2) Organizzare lo studio con metodo
Pianificare lo studio per piccoli obiettivi quotidiani aiuta a sentirsi più padroni della situazione. Anche 30 minuti ben fatti valgono più di ore passate in ansia davanti al libro. Evitare le maratone di studio dell’ultimo minuto, che portano solo ad un sovraccarico mentale. Usare schemi, mappe concettuali, ripetizione ad alta voce agevola la memorizzazione dei concetti. Fare prove simulate e allenarsi a rispondere alle possibili domande contribuisce ad abbassare l’ansia dinanzi all’imprevisto.
3) Prendersi pause rigeneranti
Il cervello ha bisogno di ossigeno e movimento. Una passeggiata di 20 – 30 minuti, qualche esercizio di respirazione, yoga o mindfulness, una breve pausa creativa impegnata in attività come dipingere, colorare o ascoltare musica risultano efficaci nella gestione dello stress e aiutano a migliorare la concentrazione
4) Condividere ciò che si prova
Parlare con qualcuno di fiducia – un genitore, un amico o un professionista – permette di alleggerire il carico emotivo e trovare strategie efficaci per affrontare la situazione.
5) Riconoscere i propri progressi
Accettare l’ansia e normalizzarla, riconoscendo che è normale e persino utile. Riconoscere che non contano solo i voti. Contano l’impegno, i passi avanti, le volte in cui ci si è rialzati. Imparare a vedere anche i piccoli successi rafforza l’autostima.
Un messaggio per i genitori
In questo periodo, i ragazzi hanno bisogno di sentirsi capiti più che giudicati. Mostrare fiducia nelle loro capacità, evitare pressioni inutili e accogliere le emozioni – anche quelle scomode – è il modo più efficace per aiutarli a vivere gli esami come una tappa, non come un esame di valore personale. È fondamentale che i ragazzi siano supportati a pieno nel comprendere che un voto non misura il proprio valore come persone e che un insuccesso non definisce chi sono, ma rappresenta solo un evento, un’opportunità per imparare, crescere ed evolvere.